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Dal Piceno all’Umbria, il Festival dell’Appennino 2025 attraversa quattro regioni e 28 borghi

Sei mesi di appuntamenti tra cultura, natura e musica nei territori colpiti dal sisma del 2016
Pubblicato il 1 Maggio 2025



Torna anche per il 2025 il Festival dell’Appennino, che quest’anno celebra la sua sedicesima edizione con 27 appuntamenti da maggio a ottobre in ben 28 comuni delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, tutte aree colpite dal sisma del 2016-2017. Il titolo dell’edizione sarà “Inclusivo di natura”, con un ricco calendario che intreccia spettacoli, escursioni, arte e gastronomia in contesti di straordinaria bellezza.

L’iniziativa è promossa dal Commissario Straordinario al sisma 2016 e dal BIM Tronto, con la collaborazione dei consorzi territoriali e delle Regioni. La conferenza di presentazione si è svolta a Roma, alla Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la partecipazione di istituzioni nazionali e locali.

Il Festival vuole essere un volano per il rilancio di comunità che, pur ferite, intendono riscoprire la propria identità attraverso la cultura e il contatto con la natura. Come sottolineato dal Commissario Guido Castelli, «il Festival dell’Appennino continua a crescere e diventa sempre più inclusivo», ricordando che l’obiettivo è la «valorizzazione della cultura, della storia, dell’arte, della natura, della cucina» delle aree interne.

La programmazione 2025 sarà ricchissima: sono previsti 16 concerti, 7 spettacoli teatrali e 6 appuntamenti di circo contemporaneo, con artisti di spicco come Eugenio Finardi, Moni Ovadia, Luca Barbarossa, David Riondino, la Compagnia dei Folli, Saturnino, Davide Rondoni e Ambrogio Sparagna.

Emanuele Prisco, sottosegretario al Ministero dell’Interno, ha parlato del Festival come di «un’iniziativa strategica per il rilancio culturale ed economico delle aree colpite». Un pensiero condiviso anche dalla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, che ha definito il festival «un simbolo di rinascita» per le aree montane del Centro Italia.

Il Festival ha anche un forte impatto sociale, come ricordato dall’assessore laziale Manuela Rinaldi, che ha parlato di «ricostruzione culturale», e dal collega abruzzese Umberto D’Annuntiis, per il quale «si investe su turismo sostenibile ed eventi culturali per contrastare lo spopolamento».

Luigi Contisciani, presidente del BIM Tronto, ha sottolineato come l’edizione estesa su sei mesi aiuti a destagionalizzare l’offerta turistica: «Un’esperienza immersiva basata su autenticità, sostenibilità e inclusione».

L’inclusione è un pilastro fondamentale, ribadito anche dal direttore artistico Carlo Lanciotti, che ha evidenziato l’uso della Joelette per le escursioni, consentendo anche a persone con disabilità motoria di partecipare: «Presenteremo luoghi naturalistici inediti, un connubio tra musica, teatro e circo che si adatta a ogni location».

Il primo evento sarà il 4 maggio a Palmiano, nel cuore del Piceno, con un’escursione panoramica tra le coltivazioni locali e un concerto pomeridiano dei BandAdriatica. Tra gli eventi più attesi, quello del 22 giugno, che permetterà ai partecipanti di vivere l’alba sul mare e il tramonto in montagna nello stesso giorno, nel cuore dell’Appennino centrale.

Oltre agli eventi artistici, il Festival prevede 9 cammini di valore storico e spirituale, tra cui il Cammino Francescano della Marca, il Cammino di San Francesco e il Sentiero Italia. Escursioni, degustazioni, performance artistiche e presentazioni culturali saranno il filo conduttore di un’iniziativa che punta a creare turismo esperienziale e accessibile, valorizzando un territorio ancora troppo poco conosciuto.

La partecipazione è gratuita, ma è richiesta la prenotazione online sul sito ufficiale www.festivaldellappennino.it.