ASCOLI PICENO. La questione dei dazi commerciali tra USA e UE, con i possibili impatti negativi sulle relazioni economiche internazionali, viene definita ancora in fase iniziale dal Presidente di Confindustria Ascoli Piceno, Simone Ferraioli.
L’auspicio, secondo lui, è che esistano ancora margini per trattative e correzioni future.
Ferraioli richiama però l’attenzione su un’altra urgenza: la politica monetaria della BCE, che a suo avviso dovrebbe essere più favorevole alle imprese. Secondo il presidente, durante il conflitto russo-ucraino, la Banca Centrale Europea avrebbe sbagliato l’approccio nei confronti dell’inflazione.
«Allora un’inflazione generata in larga parte dall’aumento dei costi energetici venne trattata come se fosse stata generata da euforia economica», sottolinea Ferraioli, evidenziando quanto questa scelta abbia pesato su cittadini e imprese.
In questo contesto, anche Donald Trump, spiega Ferraioli, ha chiesto alla Federal Reserve di abbassare ulteriormente il costo del denaro, proprio per compensare gli effetti dei dazi. Per questo, il presidente di Confindustria Ascoli lancia un appello alla BCE, affinché continui nella direzione di una riduzione del costo del denaro, anche se ciò dovesse comportare un nuovo rialzo inflazionistico legato ai dazi.