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Ascoli, scontro in consiglio comunale sull’aborto. L’opposizione: “La maggioranza ha bocciato la nostra mozione”

Si chiedevano il potenziamento dei consultori pubblici, l’adeguamento del personale sanitario per garantire la piena applicazione della legge, l’accesso garantito all’interruzione farmacologica di gravidanza fino alla nona settimana e la tutela della neutralità professionale dei consultori
Pubblicato il 5 Dicembre 2024

ASCOLI. “La maggioranza di destra ha bocciato una mozione fondamentale per la tutela dei diritti delle donne e il rafforzamento dei consultori pubblici, strumenti essenziali di supporto previsti dalla Legge 194/78”. L’opposizione ascolana è sul piede di guerra e si scaglia contro l’amministrazione Fioravanti per non aver accolto la delibera che, tra le altre cose, chiedeva il potenziamento dei consultori pubblici, l’adeguamento del personale sanitario per garantire la piena applicazione della legge, l’accesso garantito all’interruzione farmacologica di gravidanza fino alla nona settimana come previsto dalle linee guida ministeriali del 2020 e la tutela della neutralità professionale dei consultori contro interferenze ideologiche da parte di associazioni prive di competenze sociosanitarie.

“Questa proposta, equilibrata e già approvata in molti altri comuni marchigiani, si poneva l’obiettivo di tutelare la salute, la libertà e la dignità delle donne, oltre a rafforzare un sistema pubblico già messo a dura prova da tagli regionali e scelte discutibili a livello nazionale”, tuonano i consiglieri Francesco Ameli, Gregorio Cappelli, Andrea Dominici, Marta Luzi, Marcucci Manuela, Emidio Nardini e Angelo Procaccini. “La sua bocciatura ad Ascoli rappresenta un grave passo indietro, un atto che antepone logiche ideologiche ai diritti fondamentali delle persone”.

Gli esponenti di Pd, Ascolto & Partecipazione e Ascoli Bene Comune proseguono: “Durante il dibattito in aula, il livello del confronto ha toccato punte di grave arretratezza. In particolare, la maggioranza ha dichiarato che ‘l’aborto è una violenza sulla donna’, senza che nessuno prendesse le distanze da questa affermazione. Una frase vergognosa, che ignora decenni di battaglie per i diritti delle donne e che colpevolizza chi si trova costretto a prendere decisioni difficili e sofferte. Altre dichiarazioni, come quelle che accusano i consultori di favorire l’aborto, sono palesemente false e profondamente offensive verso professionisti che ogni giorno garantiscono ascolto, informazioni e supporto nel pieno rispetto della legge e delle scelte personali delle donne. La bocciatura della mozione segna anche una doppia sconfitta per la città. Da un lato, per quei consiglieri di maggioranza che si definiscono civici ma che, nel momento decisivo, hanno preferito allinearsi a una destra ideologica e regressiva. Dall’altro, per i giovani esponenti della maggioranza, che hanno perso l’occasione di dimostrare una visione moderna, inclusiva e al passo con le sfide del nostro tempo, rifugiandosi invece in logiche anacronistiche e paternalistiche. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di progressivo smantellamento dei diritti civili. Dal Governo nazionale alla Regione Marche, fino ad arrivare al Comune di Ascoli, si avverte un desiderio preoccupante di revocare le libertà conquistate con fatica, per imporre una visione patriarcale della società. La politica, invece, ha il dovere di tutelare la libertà, la salute e la dignità delle donne, garantendo loro strumenti adeguati per prendere decisioni informate e consapevoli, nel pieno rispetto della loro autonomia”.

Concludono: “Il consiglio comunale ha scelto di ignorare queste responsabilità, voltandosi dall’altra parte di fronte a una proposta di semplice buon senso. Ma noi continueremo a lottare perché le donne non siano giudicate o strumentalizzate, ma rispettate e sostenute nel loro diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita”.