ASCOLI PICENO. Petre Lambru, 61 anni, tornerà in aula per rispondere di una nuova accusa. L’uomo, già condannato a 14 anni di reclusione per l’omicidio di Franco Lettieri, dovrà affrontare un processo per accesso illecito a dispositivi di comunicazione durante la sua detenzione.
I fatti contestati risalgono al periodo in cui Lambru era recluso nel carcere di Montacuto. Durante una perquisizione, la polizia penitenziaria gli trovò un telefono cellulare funzionante, dal quale erano state effettuate diverse telefonate all’esterno. Lo riporta il Corriere Adriatico di oggi. Gli inquirenti stanno ora analizzando la lista dei numeri contattati per ricostruire i rapporti del detenuto.
Difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi, Lambru rischia una nuova condanna che potrebbe variare da 2 a 5 anni di carcere. Il procedimento si aprirà ufficialmente l’11 dicembre ad Ancona.
Parallelamente, l’uomo di origine romena ha avanzato una richiesta di trasferimento per scontare la pena nel suo Paese d’origine. L’istanza, presentata tramite il suo legale, è attualmente in attesa del consenso delle autorità romene, necessario per concludere la procedura. Nonostante il parere favorevole del procuratore generale e della Procura di Ascoli, la decisione definitiva resta in sospeso.
Se la corte d’appello di Ancona dovesse approvare il trasferimento, Petre Lambru sarebbe il primo detenuto straniero del carcere di Ascoli a essere rimpatriato per terminare l’espiazione della pena in Romania.
Lambru era stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di Franco Lettieri, avvenuto ad Ascoli nel gennaio 2021. Durante una lite, l’ex collaboratore di giustizia venne accoltellato con tre fendenti, uno dei quali recise l’arteria femorale, provocandone la morte per emorragia. Durante il processo, Lambru si era difeso affermando che l’autore delle coltellate fosse stato il nipote minorenne, ma i giudici lo hanno ritenuto responsabile in via definitiva.