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Ascoli, il Nursind: “Al reparto di Emodialisi del Mazzoni situazione inaccettabile. Personale infermieristico ridotto all’osso”

Il sindacato: "Dal 1° aprile – e non è un pesce – due infermieri esperti e perfettamente autonomi sono stati trasferiti in altri reparti"
Pubblicato il 5 Aprile 2025

ASCOLI. Il Nursind di Ascoli Piceno scrive all’Ast per denunciare una “situazione ormai inaccettabile” presso il reparto di Emodialisi dell’ospedale Mazzoni.


“Da mesi il personale infermieristico è ridotto al minimo a causa di una lunga malattia in corso, un’altra già programmata nei prossimi mesi, un’infermiera in aspettativa da tempo, oltre a congedi, assenze per Legge 104 e altri istituti”, segnala il sindacato delle professioni infermieristiche. “Ricordiamo che l’Emodialisi è un servizio altamente specialistico. Ogni infermiere, per essere pienamente autonomo, necessita di un periodo di affiancamento di almeno sei mesi, imprescindibile per gestire in sicurezza la terapia dialitica e garantire la pronta disponibilità in caso di urgenze. Dal 1° aprile – e non è un pesce – due infermieri esperti e perfettamente autonomi sono stati trasferiti in altri reparti. Anche nel caso in cui si fosse proceduto immediatamente alla loro sostituzione, i nuovi professionisti non sarebbero comunque operativi prima di settembre 2025, proprio per via del necessario periodo di formazione. Forse non è chiaro alla Direzione che anche nel reparto di Emodialisi, come in ogni altro servizio, a giugno inizieranno le legittime ferie estive. In ciascun periodo sono previste assenze contemporanee di almeno quattro infermieri per turno. Sorge quindi una domanda inevitabile: si intende forse negare le ferie estive all’intero personale?”

Il Nursind precisa: “Uno scenario analogo si è già verificato nel 2022, quando segnalammo con sei mesi di anticipo una grave carenza di personale. Nonostante l’allarme lanciato, la Direzione della ex Area Vasta 5 rimase inattiva per mesi, fino a ricorrere – tardivamente – a un bando per infermieri libero-professionisti esterni. Un intervento che si sarebbe potuto evitare con un minimo di programmazione e con un conseguente risparmio di risorse pubbliche. Una Direzione realmente attenta avrebbe pianificato per tempo le sostituzioni e organizzato l’adeguata formazione del personale, evitando di ripetere gli stessi errori”.