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Ancora violenze nel carcere di Marino del Tronto: sette agenti aggrediti in due settimane

Sette aggressioni e un tentato suicidio nel giro di pochi giorni. L'Osapp: «Situazione insostenibile per la polizia penitenziaria»
Pubblicato il 15 Aprile 2025



ASCOLI PICENO. Ancora un grave episodio di violenza interna nel carcere di Marino del Tronto. Nelle ultime settimane si è registrato un netto aumento delle aggressioni contro gli agenti della polizia penitenziaria, confermando una situazione sempre più insostenibile. A lanciare l’ennesimo grido d’allarme, al Corriere Adriatico, è stato Salvatore De Blasi, segretario provinciale dell’Osapp, che ha richiesto un incontro urgente con Prefetto e Questore per affrontare il crescente disagio del personale.

Gli agenti, sottolinea il sindacato, sono costretti a operare in condizioni estreme di rischio, ricevendo minacce di morte e subendo violenze che spesso li portano al ricovero ospedaliero. Solo negli ultimi quindici giorni si contano sette aggressioni, con conseguenze gravi: nasi rotti, clavicole lesionate e costole fratturate.

L’ultimo episodio si è verificato sabato, quando un detenuto di origine magrebina, rinchiuso nella sezione giudiziaria, ha distrutto la propria cella e ha ferito al volto un agente lanciandogli dei calcinacci. Ha poi continuato a colpire la struttura con una branda smontata, nonostante il pronto intervento di altri agenti, tre dei quali sono rimasti feriti e hanno avuto prognosi tra i 5 e i 30 giorni.

A peggiorare il quadro, si è verificato anche un tentato suicidio da parte di un detenuto italiano già noto per comportamenti violenti. L’uomo ha provato a impiccarsi, ma è stato salvato dall’intervento tempestivo della polizia penitenziaria. È stato poi trasferito nel reparto psichiatrico dell’ospedale di San Benedetto.

Il sindacato denuncia l’assenza di strutture adeguate per gestire detenuti con disturbi psichiatrici gravi, evidenziando un senso crescente di abbandono e frustrazione tra gli agenti, sempre più esposti e senza tutele concrete.