Il nostro meraviglioso pianeta è abitato da creature altrettanto meravigliose: è questo il caso delle balenottere azzurre, non solo gli animali più grandi, ma dalla bellezza speciale e con curiosità tutte da scoprire. Per esempio, il ritmo cardiaco della balenottera azzurra è quasi musicale, dal ritmo dolce.
Ma non solo perché di fatto siamo di fronte al ritmo del cuore più grande del mondo. Forse noi siamo abituati ai cani e ai gatti, a proposito dei quali possiamo scoprire qualcosa di più online come sulla sezione di amore a 4 zampe su Subito.news; quindi, quindi animali dalle dimensioni contenute, ma le balenottere sono tutt’altro che modeste.
Grazie a loro sappiamo che la natura ha raggiunto il suo limite: non esisteranno mai degli animali più grandi. E vedremo perché.
Il ritmo del cuore della balenottera azzurra, lo studio
Negli ultimi anni è stato svolto uno studio sul ritmo cardiaco delle balenottere azzurre (il cui nome scientifico, per essere esatti, è Balaenoptera musculus): non ci troviamo solo di fronte agli animali più grandi del pianeta ma anche a una particolarità, se così possiamo dire, in merito al cuore da conoscere assolutamente.
Sappiamo che le balenottere azzurre possono raggiungere i 33 metri di lunghezza e possono pesare più di 150 tonnellate. Ne consegue che il loro cuore è molto grande e che in alcuni momenti rallenta, tanto da battere solo due volte al minuto.
Lo studio è stato condotto e pubblicato dalla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, che ha fatto una scoperta davvero singolare poiché è stato usato un elettrocardiogramma realizzato proprio su misura per una balenottera azzurra in natura.
I ricercatori hanno condotto lo studio per circa 8 ore e mezza per poi ovviamente analizzare i dati e scoprire così che la frequenza cardiaca delle balenottere azzurre può variare e oscillare da 2 battiti al minuto fino a 37. Proprio come avviene per noi esseri umani, anche il loro battito può cambiare in base alle circostanze.
Come cambia il battito delle balenottere azzurre
Come abbiamo visto, questi cetacei raggiungono delle dimensioni considerevoli: proprio per questo, i ricercatori avevano già ipotizzato circa 11 battiti al minuto.
Questi tuttavia possono cambiare in base alle attività della balenottera, un po’ come per noi umani quando ci alleniamo o semplicemente siamo a riposo.
Per esempio, quando le balenottere si immergono, il loro battito cardiaco rallenta fino ad arrivare tra i 4 e gli 8 battiti al minuto. E proprio quest’ultima è la media del loro ritmo cardiaco che sembra quasi un suono dolce.
Quando tuttavia le balenottere emergono, danno una spinta verso l’alto quindi si verifica uno scambio maggiore tra ossigeno e anidride carbonica: qui i battiti arrivano fino a 37 al minuto. Secondo i calcoli, questa in ogni caso è la frequenza massima.
Ma come mai rimane comunque così basso? Stando ai ricercatori, potrebbe essere dovuto a una sorta di arco aortico elastico che si contrae in modo molto lento. Tra l’altro nessun animale è mai stato più grande delle balenottere azzurre: in breve, il loro cuore sfida praticamente i limiti della scienza e della natura perché altrimenti non potrebbe mai reggere.