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Truffa con la voce di Crosetto, anche il marchigiano Della Valle tra i bersagli

Una serie di telefonate sospette ha colpito grandi imprenditori. Colpito anche Massimo Moratti: «Sembrava tutto vero»
Pubblicato il 9 Febbraio 2025

Un tentativo di truffa ben orchestrato ha preso di mira alcuni dei più importanti imprenditori italiani. Tra i bersagli del raggiro vi è anche Diego Della Valle, fondatore e presidente di Tod’s, insieme a Marco Tronchetti Provera, Patrizio Bertelli, la famiglia Caltagirone e la famiglia Del Vecchio.



Il tentativo di inganno si basava su una serie di telefonate in cui i truffatori si spacciavano per collaboratori del ministro della Difesa Guido Crosetto, sostenendo di avere una richiesta urgente legata a motivi di sicurezza nazionale.

Una di queste chiamate è giunta anche alla presidenza del gruppo farmaceutico Menarini, controllato dalla famiglia Aleotti. La segreteria, insospettita dal modo inusuale della richiesta, ha allertato i vertici del gruppo, portando alla decisione di sporgere denuncia alla procura di Firenze. Un copione simile è stato messo in atto per contattare anche lo stilista Giorgio Armani, la cui segreteria ha chiesto un riscontro via e-mail, che però non è mai arrivato.

Il modus operandi dei truffatori si basava su un sistema sofisticato: fingendosi membri dello staff del ministro Crosetto, chiedevano somme ingenti per la liberazione di giornalisti rapiti in Medio Oriente. Diego Della Valle è stato salvato dal filtro della segreteria, che ha evitato che la truffa andasse a buon fine. Tuttavia, l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, è stato tra coloro che sono caduti nel raggiro. «Questi sono bravi, nel senso che sembrava assolutamente tutto vero» ha dichiarato al Corriere della Sera, senza specificare se abbia effettuato il pagamento richiesto, ma confermando di aver sporto denuncia.

Secondo un’indagine di The Economist, il fenomeno delle truffe online sta assumendo proporzioni allarmanti, con un giro d’affari che supera i 500 miliardi di dollari all’anno. Le nuove tecnologie, tra cui l’uso dell’intelligenza artificiale e dei deepfake, stanno rendendo questi crimini sempre più sofisticati, colpendo non solo persone comuni, ma anche esponenti di spicco del mondo imprenditoriale e perfino esperti di sicurezza.