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Rischi professionali nel servizio di Polizia, convegno formativo del Siap

L'evento si svolgerà venerdì 30 novembre presso l'aula magna della sede della Stradale di Ascoli Piceno
Pubblicato il 29 Novembre 2023

ASCOLI PICENO – La Segreteria Provinciale di Ascoli Piceno del SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) ha organizzato una conferenza formativa dal titolo ‘Rischi professionali nel servizio di Polizia’ nell’ambito dell’aggiornamento professionale e la divulgazione delle informazioni in merito ai diritti del personale della Polizia di Stato. Saranno presenti il segretario nazionale del Siap Roberto Traverso, il segretario provinciale di Ascoli Piceno generale Raul Guido Capriotti e i segretari aggiunti Massimo De Fenza e Giuliano Mancini.

L’evento si svolgerà venerdì 30 novembre presso l’aula magna della sede della Polizia Stradale di Ascoli Piceno, in cui si tratterano temi di interesse inerente la sicurezza sul lavoro e le aree riservate della Polizia di Stato, la valutazione dei rischi prettamente professionali nel servizio di polizia, le linee guida della Psicologia dell’emergenza nella Polizia di Stato e il benessere psicofisico delle donne e degli uomini che quotidianamente, nell’arco delle 24 ore, con innegabile spirito di sacrificio e abnegazione garantiscono il bene primario della sicurezza a tutta la collettività e alle istituzioni democratiche.

Si tiene a sottolineare che sulla tematica del disagio psico-sociale che coinvolge i lavoratori della sicurezza il SIAP, come sigla sindacale, sia a livello locale che a livello nazionale, è sempre stata in prima linea dimostrandosi sensibile e vicina a tale problematica tanto da aver avuto un ruolo importante nelle rivendicazioni e nelle proposte costruttive avanzate al fine di mitigare al massimo le conseguenze di tale malessere.

Rimarchevole inoltre il ruolo fondamentale che ha avuto il SIAP nell’approvazione e introduzione dell’art. 48 bis del D.P.R. 782/85, strumento essenziale per accogliere e sostenere chi vive un disagio esistenziale e umano, stigmatizando così un tabù per le poliziotte e i poliziotti, innescando un cambio di rotta sul piano culturale.