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Leggere in gravidanza aiuta lo sviluppo del linguaggio nel feto

La voce materna stimola il cervello del bambino già nelle prime fasi della gravidanza. Il ginecologo Grassi: «Un esercizio preparatorio al linguaggio»
Pubblicato il 12 Aprile 2025



La semplice abitudine di leggere in gravidanza ad alta voce può diventare un potente strumento di connessione e stimolo per il bambino ancora nel grembo materno. Diversi studi scientifici confermano come il feto sia già in grado di riconoscere la voce della madre e reagire ai suoni provenienti dall’esterno, influenzando il suo sviluppo neurologico e linguistico.

Secondo una ricerca pubblicata su Infant Behavior and Development, i bambini riconoscono la voce materna già durante la gestazione, mostrando reazioni fisiologiche come la variazione della frequenza cardiaca. La lettura prenatale, in questo senso, offre uno stimolo continuo e familiare, fondamentale per la crescita cognitiva.

Il dottor Marco Grassi, ginecologo dell’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli Piceno, sottolinea il valore di questa pratica: «L’esposizione continua al linguaggio materno è di importanza cruciale nello sviluppo del bambino… funziona come un esercizio preparatorio, aiutando il feto ad avvicinarsi all’apprendimento del linguaggio. Inoltre, favorisce il rafforzamento del legame affettivo con la madre».

Anche il cervello fetale, secondo lo studio Learning-induced neural plasticity of speech processing before birth, mostra una sorprendente capacità di adattamento. L’ascolto della voce materna stimola infatti la formazione di connessioni neurali già prima della nascita, ponendo le basi per una futura comprensione e produzione del linguaggio.

Come spiega ancora il dottor Grassi: «L’ascolto della voce materna non è solo un’esperienza affettiva, ma un vero e proprio alleato dello sviluppo cognitivo… facilita la plasticità neurale, ovvero la capacità del cervello del feto di adattarsi e creare nuove connessioni».

Intorno alla ventesima settimana di gravidanza, il feto inizia a rispondere attivamente ai suoni esterni. È questo, secondo Grassi, il momento ideale per iniziare a leggere regolarmente al proprio bambino, creando una routine sonora che favorisce un ambiente rassicurante e stimolante.

Ma i benefici della lettura non si limitano al nascituro. Anche la madre può trarne vantaggio. «Analogamente ad altre attività rilassanti, contribuisce a ridurre lo stress e a promuovere la serenità mentale», dichiara Grassi. In un periodo carico di trasformazioni emotive e fisiche, leggere offre momenti di calma e contatto profondo con il bambino.

In conclusione, leggere in gravidanza si configura come una pratica semplice ma estremamente efficace per rafforzare il legame madre-figlio e sostenere lo sviluppo cognitivo del nascituro, creando fin da subito un ambiente affettivo e sonoro favorevole alla crescita.