di Niccolò Dondoni
Non mi era mai capitato di mettere “subito” nero su bianco le sensazioni emotive, forse perché mai come stasera percepisco la vicinanza tra il sentire ed il significare.
Da dove parto? Ringrazio Andrea Romantini intanto, per avermi portato alla scoperta di Teorema, che con molta onestà per molti potrebbe sembrare una “semplice” cartoleria, ma vi assicuro che assume un valore che non riesco e che, soprattutto, non potrei mai confinare.
Arianna e Sandra. Un nuovo spazio, Onda.
La carta che incontra la luce, ma anche il tempo e.. Un vero e proprio viaggio alla scoperta di se stessi, attraverso un contatto autentico con l’arte.
A volte si parla di semplicità, non rendendo onore a ciò che rappresenta questa parola stupenda, che avvicina l’individuo alle piccole cose, le stesse che andrebbero custodite con cura.
Ci vuole coraggio per rompere gli schemi, proponendo idee innovative, in quanto sensibili e necessarie. La parte difficile sta nel saper aspettare la trasformazione che porta ad una realtà tangibile, in grado di lasciare una traccia.
Intrecci credibili, perché umani e leali.
Lait è un punto luce nella nostra stanza interiore, che molto spesso ci dimentichiamo di illuminare. Annalisa e Miro.
Poco fa non abbiamo creato e portato a casa una lampada. Sapete cosa è successo?
Siamo stati in grado di riavvolgere il nastro, riprendendo il passato, per poi immaginare qualcosa di intimo, a stretto contatto con l’istante. Un dolce ricordo, in grado di definire un nuovo assunto creativo, che rende unico il collettivo artistico rappresentato da ogni partecipante, conduttore, ospite, essere umano.
C’era anche una delle realtà a cui sono legato, rara al giorno d’oggi, per la purezza di valori inconsueti. Aurora emotiva, dettata dall’interazione tra gli elementi, tra cui il vino.
Impossibile non citare il Falerio, emblema dell’undersatement relativo al patrimonio socioculturale e quindi artistico. Forse proprio perché l’entroterra resta invisibile, chissà poi perché. Grazie per il regalo Pierandrea.
Oggi, 12 ottobre 2024, posso garantirvi che il nostro Piceno ha assunto connotati visibili, ad occhio nudo. Un oggi che apre un cerchio, in cui rallentare per godersi qualcosa di speciale, a distanza di tempo, in cui entrare.
Auguro a tutte le persone curiose, di dedicare tempo, risorse ed emozioni, a ciò che verrà tra le onde emotive di questo nuovo presupposto, nato in città.
San Benedetto aveva bisogno di tutto ciò. Per partire non serve spostarsi, si può anche fidarsi ed affidarsi, per scoprire luoghi interiori, vicini alla meraviglia. Un po’ come l’isola che non c’è.
Con affetto. Niccolò