FERMO. Si è svolto a fine dicembre l’Incontro degli Auguri, appuntamento annuale organizzato dalla Carifermo Spa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo. All’evento sono intervenuti gli Amministratori della Banca e della Fondazione, il personale ed i pensionati dell’Istituto.
Il Presidente della Carifermo Spa Alberto Palma e Il Presidente della Fondazione Giorgio Girotti Pucci hanno portato il loro saluto agli intervenuti. Il Direttore Generale Ermanno Traini ha ricordato l’importanza della Banca del territorio, sottolineando come, insieme, negli ultimi anni, sia stato possibile affrontare sfide, spesso impreviste e che la Banca è pronta e fortemente motivata a svolgere, anche nel futuro, un ruolo chiave per il territorio e la Clientela.
I pensionati
Durante la serata dell’incontro degli auguri della Carifermo sono stati anche salutati i colleghi in pensione da dicembre 2020 ad oggi. Tanti i giovani assunti nell’ultimo periodo che hanno partecipato all’evento, rafforzando il clima di forte coesione e confermando il senso di appartenenza alla Banca. L’iniziativa non si teneva da quattro anni.
La storia
L’inizio dell’attività della Cassa di Risparmio di Fermo risale al 14 marzo 1858: in quel giorno viene aperto il primo sportello in un piccolo locale nell’attuale Via Paccarone. L’apertura è annunciata da un manifesto firmato dal Consiglio di Amministrazione, in cui la Cassa di Risparmio è presentata come: “opera sì santa che a buon diritto può chiamarsi un’ispirazione della Provvidenza Divina…l’Opera è di tutti. Opera piena d’onore e di merito in chi la promosse, in chi la sostiene, in chi la insinua, in chi ne approfitta, opera che stabilisce il più bel vincolo di gratitudine e di scambievole affetto”.
La Cassa inizia così ufficialmente la propria vita, pronta a svolgere un ruolo da protagonista nel territorio. L’idea di istituire una Cassa di Risparmio, in forma di Società anonima, è voluta da un gruppo di privati cittadini già nel 1856, anno in cui il Gonfaloniere della città di Fermo firma il Regolamento, approvato da papa Pio IX il 29 aprile 1857.
Per adeguarsi ai cambiamenti economici del tempo, l’Assemblea dei soci ravvisa la necessità di modificare lo Statuto. Questo viene definitivamente emanato con decreto sovrano (Vittorio Emanuele II) il 17 novembre 1876.
I passi
All’indomani della prima guerra mondiale, emerge la volontà di accorpare i piccoli Istituti. Questo al fine di creare realtà bancarie più solide patrimonialmente e con maggiori capacità creditizie. Per effetto di tale concentrazione, la Cassa di Risparmio di Fermo apre le prime due Filiali a Montottone e a Falerone. A cui poi seguono quelle di Monterubbiano, Grottazzolina, Pedaso, Petritoli e Porto Sant’Elpidio.
Alla fine degli anni Trenta, con la legge 14 dicembre 1939 numero 1922, la Cassa di Risparmio di Fermo copre l’intero territorio fermano, grazie all’incorporazione della Cassa di Risparmio di Sant’Elpidio a Mare, che presenta i suoi sportelli a Porto Sant’Elpidio, Monte Urano, Rapagnano, Casette d’Ete e Monte San Pietrangeli (20 settembre 1940).
È il primo grande passo verso la costituzione di una Banca rappresentativa del territorio, contando, nel corso degli anni quaranta, altri sportelli a Carassai, Montefiore dell’Aso, Porto San Giorgio e Cupra Marittima.
Il 10 dicembre 1991, a seguito della legge Amatola Carifermo diventa una Società per Azioni. Si costituisce così la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo. Questa persegue finalità legate all’istruzione, sanità, tutela e valorizzazione dei beni culturali, mentre la S.p.a. continua a svolgere le tipiche operazioni creditizie e finanziarie.