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Ascoli, Giuseppe Piccioni ricorda Roberto Herlitzka: “Che emozione vederlo ogni giorno sul set”

Il regista ascolano: "Gli spettatori più giovani erano quelli che lo amavano di più, quello che, sorprendentemente, sentivano più vicino, nonostante la distanza anagrafica"
Pubblicato il 1 Agosto 2024

ASCOLI PICENO. Il mondo del cinema è in lutto per la morte di Roberto Herlitzka,  attore vincitore di numerosi premi, tra cui il Nastro d’Argento e il David di Donatello per la sua interpretazione di Aldo Moro in “Buongiorno, notte”.




Herlitzka è deceduto ieri all’età di 87 anni. Il suo talento interessa anche il Piceno dal momento che ha collaborato con il regista ascolano Giuseppe Piccioni nel film “Il rosso e il blu”, un’interpretazione che gli è valsa il premio Vittorio Gassman nel 2012.

Giuseppe Piccioni ha ricordato Herlitzka con queste parole: “Ciao Roberto,è stato bello incontrarti facendo un film insieme. Sono stato molto fortunato, il prof Fiorito è uno dei personaggi che ho più amato. Ricordo che alla fine delle riprese di quel film, esausti ma allegri, felici, ci siamo sdraiati io e te, insieme su quella aiuola gentile che nel film gli impedisce ( al prof Fiorito) di togliersi la vita. Così, insieme, senza parlare, abbiamo guardato il cielo a lungo, e ogni tanto ci sfuggiva una risata sommessa, senza aggiungere parole. Questa foto, sottratta all’amica Marcella, restituisce abbastanza fedelmente la gioia condivisa di averti avuto vicino, insieme agli altri in questa felice avventura. Che bel momento e che emozione vederti ogni giorno sul set, con la tua classe, il tuo rigore e l’anticonformismo ribelle che animava quel personaggio così felicemente riuscito. Se avevo qualcosa da suggerirti, una suggestione, un’idea insolita che rendesse ancor più bizzarro e umano quel personaggio, provavo ad avvicinarmi a te e cercavo dirtelo sottovoce, perché volevo che ti sentissi libero di dirmi “no, questo è troppo”, e invece non vedevi l’ora di asecondarmi alla tua maniera, col tuo talento, con la tua misura. Con Francesca Manieri avevamo scritto quel personaggio divertendoci molto ma non avremmo mai potuto immaginare un attore in grado di farlo vivere in quel modo. Fiorito era un personaggio leggendario, rappresentava la scuola, quella di sempre, una missione dolorosamente mancata, disilluso, incattivito, ma caustico, vitale e irriverente. Gli spettatori più giovani erano quelli che lo amavano di più, quello che, sorprendentemente, sentivano più vicino, nonostante la distanza anagrafica. Grazie Roberto, per la bellezza che ci hai donato. Grazie, grazie, grazie. E quando incontri Chiara abbracciala da parte mia, da parte di noi tutti”