L’AQUILA. È stato un ritrovamento inquietante quello fatto da due youtuber che si erano introdotti nella scuola abbandonata di Villa Gioia, a L’Aquila. I ragazzi stavano esplorando l’edificio, ormai in disuso da anni, quando si sono imbattuti nel corpo senza vita di un uomo. La vittima era un senzatetto, originario dell’Emilia Romagna, già destinatario di un foglio di via. Gli inquirenti escludono segni di morte violenta.
La vicenda ha subito acceso il dibattito politico cittadino. Le forze di minoranza in consiglio comunale hanno diffuso una dura nota in cui sottolineano come «il Sindaco si trovi in Giappone per celebrare i successi della ricostruzione post-sisma aquilana, mentre nella nostra città si consuma l’ennesima tragedia silenziosa».
Nella nota si evidenzia come molti edifici abbandonati della città, tra cui le piastre dei progetti C.A.SE., siano diventati rifugi di disperazione. Secondo l’opposizione, il drammatico ritrovamento è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che testimoniano una grave emergenza sociale.
«Questo episodio — prosegue la nota — è frutto di emarginazione e diseguaglianze sociali che continuano a lasciare molte persone per strada. Basta percorrere i portici o il Corso principale per rendersi conto di una realtà che non può e non deve lasciare indifferenti».
Le minoranze puntano il dito contro una presunta distanza tra l’immagine pubblica di rinascita della città e la realtà quotidiana di disagio vissuta da molte persone. «La vera ricostruzione di una comunità non può limitarsi al recupero materiale degli edifici, ma deve riguardare la socialità, l’inclusione e la qualità della vita» si legge ancora nel documento.
Infine, l’appello diretto al primo cittadino: «Chiediamo rispetto per chi è rimasto indietro e sollecitiamo interventi immediati e concreti, anteponendo la dignità dei cittadini a inutili e costosi viaggi istituzionali».