di Davide Balestra
L’AQUILA. Nello sport, oltre a una buona dose di preparazione atletica, è necessario essere pronti anche sotto l’aspetto mentale. Saverio Croci, preparatore dei portieri de L’Aquila Femminile (Serie C), ci ha spiegato tale concetto. In particolar modo, legandolo al calcio e all’allenamento cognitivo. “Questa tecnica non solo affina i riflessi e migliora la capacità di prendere decisioni rapide sotto pressione, ma sviluppa anche un’acuta percezione spaziale – spiega Croci – Nel mondo del calcio, l’agilità mentale dei portieri è altrettanto cruciale quanto la loro destrezza fisica. I portieri hanno eseguito un allenamento cognitivo con l’utilizzo di luci comandi sonori e visivi”.
In pratica, tutto ciò si lega all’utilizzo di luci, le quali stimolano il cervello a elaborare informazioni a velocità straordinarie, andando a migliorare quindi “la concentrazione e la reattività dei portieri di fronte a situazioni di gioco imprevedibili”.

Due gli ingredienti rilevanti. La variabilità e l’imprevedibilità degli stimoli luminosi. “Essi costringono il portiere a restare costantemente focalizzato, migliorando così la sua capacità di anticipare e reagire con precisione millimetrica. L’allenamento mentale – e conclude – è la chiave per sbloccare il vero potenziale di un atleta, portando il gioco a livelli mai raggiunti prima. In campo come nella vita, una mente agile e reattiva è il nostro più grande alleato verso il successo”.