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Alpinisti dispersi, i soccorritori scendono a valle. “Le ricerche sono ancora sospese”

🏔️ GRAN SASSO. Luca Perazzini e Cristian Gualdi sono bloccati da domenica pomeriggio in un canalone del Gran Sasso, dopo essere scivolati verso la Valle dell'Inferno mentre scendevano dalla Direttissima del Corno Grande
Pubblicato il 26 Dicembre 2024

Dopo due giorni di isolamento dovuti a condizioni meteorologiche proibitive, i soccorritori impegnati nel recupero dei due alpinisti dispersi sul Gran Sasso sono riusciti a scendere a valle. Il gruppo di 11 persone era rimasto bloccato a Campo Imperatore dalle ore 12:00 di lunedì 23 dicembre fino alle 11:00 di mercoledì 25 dicembre, trascorrendo in quota anche la Vigilia di Natale.



Le difficoltà erano legate a raffiche di vento superiori ai 140 km/h, temperature glaciali che hanno toccato i -9,5°C e una visibilità quasi nulla causata da neve e nebbia. Questo scenario ha reso impossibile il funzionamento della funivia fino a un breve intervallo di vento debole, che ha finalmente permesso il rientro dei soccorritori.

Preparazione e resilienza in alta quota

“Quando ci è stato comunicato che saremmo rimasti bloccati qui su, ci siamo subito organizzati per gestire la situazione in serenità,” ha raccontato Giusy, responsabile dell’ostello di Campo Imperatore, a Fanpage.it. “Essendo un ostello di montagna, siamo preparati per le emergenze: abbiamo tutte le scorte alimentari necessarie per affrontare un’altra settimana, se necessario,” ha rassicurato.

Gli alpinisti dispersi e l’attesa di condizioni migliori

Le ricerche dei due alpinisti dispersi, Luca Perazzini e Cristian Gualdi, originari di Santarcangelo di Romagna, rimangono sospese. I due sono bloccati da domenica pomeriggio in un canalone del Gran Sasso, dopo essere scivolati verso la Valle dell’Inferno mentre scendevano dalla Direttissima del Corno Grande. Sono stati loro stessi a dare l’allarme e a farsi localizzare, ma il peggioramento delle condizioni meteo ha costretto i soccorritori a interrompere le operazioni di recupero lunedì a mezzogiorno.

Il Soccorso Alpino ha confermato che le ricerche riprenderanno solo quando le condizioni meteorologiche lo consentiranno. Attualmente, le raffiche di vento e la neve rendono troppo rischiosa qualsiasi ulteriore azione.

Un Natale di solidarietà e speranza

La vicenda ha attirato l’attenzione di tutta la comunità degli appassionati di montagna, sottolineando l’importanza della preparazione e del supporto reciproco in situazioni estreme. I soccorritori, pur bloccati, non hanno mai perso la determinazione, e la speranza rimane alta affinché le ricerche possano riprendere al più presto e con esito positivo.

La storia degli alpinisti dispersi è un promemoria delle insidie che la montagna può nascondere, ma anche della forza e dell’organizzazione di chi lavora per garantire la sicurezza di chi sceglie di affrontarla.